Un peso morto da trasportare sulle spalle. Chi, se non la moglie?

     Le donne, meglio se le mogli, come recita il titolo originale, “wife carrying” della pericolosamente stupida “gara” sessista che si svolgerà a Caregine, in Garfagnana con titolo più esplicito: “Corsa con la moglie in spalla”. Il “peso” da trasportare sarebbero quelle che rappresentano ancora il welfare di questo paese, quelle che prestano il lavoro di cura gratuito anche per il signore che se le carica sulle spalle.

Ma, sia chiaro, che il peso non superi i 50 chili, la taglia 46 non si considera neppure che esista tra gli stereotipi assegnati alle mogli, quindi il prode destriero improvvisato verrà penalizzato con una zavorra compensativa del troppo leggero “quarto di manza” da scarrozzare virilmente.

 

Il Comune, incredibile ma vero, sponsorizza l’evento e il sindaco, svergognato dalla signora Claudia Pardini, che applaudiamo, e che scrive:

Nel fine settimana, andando in giro per la Garfagnana con il mio compagno ed amici, sono arrivata a Careggine e qui mi è capitato tra le mani un volantino che mi ha lasciata allibita. Pubblicizzava un’iniziativa organizzata il 17 giugno niente meno che dal Comune e intitolata ’La corsa con la moglie in spalla’. In che consiste questo ’gioco’? Un uomo, un maschio virile, corre lungo il centro del paese portando una donna in spalla, come se fosse un sacco di patate o un pezzo di carne. Non a caso, la femmina deve, com’è specificato, pesare almeno 50 chili, se pesa meno l’uomo verrà caricato con dei pesi per la differenza”. “E per ribadire che la donna altro non è che un peso morto – aggiunge -, nel retro del volantino viene suggerito, con un doppio senso da bar, ’come prenderla per il verso giusto’. Alcune figure illustrano alcune prese e tra queste, la più significativa è sicuramente quella in cui la donna è tenuta sulle spalle a testa in giù, a penzoloni. Ma non è finita qui. Poco più sotto sì specifica che ’l’organizzazione declina ogni responsabilità per i danni derivanti dalla reazione della donna’. Che umorismo. Che ridere. Anni e anni di lotte del movimento delle donne, pare che qui non siano mai arrivate. Se questa è l’idea che un’amministrazione comunale ha e vuole dare delle donne e del loro corpo, siamo messi male, ma male davvero”.

sostiene la bontà e la legittimità dell’originale iniziativa. Oltre ad applaudire e sottoscrivere le parole di Claudia Pardini, ritorniamo allo svergognato sindaco che difende questa penosa esibizione, il cui preteso gradimento ci rattrista almeno quanto l’idea che, ancora una volta, ci troviamo di fronte un’amministrazione che utilizza il corpo della donna come via breve per pubblicizzare il territorio invece di valorizzarne le bellezze artistiche, naturali e architettoniche o i prodotti locali con iniziative consone. Ci si inventa questa gogna per le donne facendola passare come una goliardata per richiamare e “divertire” i turisti. Tutto è lecito per attirare “gente in paese”. Questa “corsa” non è neppure nelle tradizione locali, ma nasce incredibilmente in paesi dell’Europa del nord, che siamo avvezze a considerare – e per altri versi è vero – women-friendly.

Le autorità comunali non riescono neppure a pensare che fra i visitatori e le visitatrici ci possano essere anche persone attente e intelligenti. Non possiamo neanche giustificare chi organizza questa gogna e chi vi partecipa col il debole motivo che tutto si svolge in un paesino della Garfagnana lontano da centri più grandi e presumibilmente evoluti. Faremmo torto a quella popolazione di “pensanti” che certamente e faticosamente coesiste con il sindaco e il suo entourage. Parità e autodeterminazione non possono essere ignote a tutte e tutti.

Questo sindaco pasticcione ​(e in malafede) dovrebbe scusarsi con le donne e cancellare per sempre dalla sua agenda questa corsa. Il fatto che l’usanza provenga da paesi altri, generalmente considerati women friendly, non cambia una virgola, anzi sta a dimostrare che questi signori fanno parte di quella fetta di “popolo” tout-court esterofilo e pronto ad appropriarsi del peggio ignorando sempre il meglio.

Terribile tanto quanto la violenza patriarcale camuffata da goliardata che alcune donne si prestino alla squallida pagliacciata in modo evidentemente acritico. Non c’è neanche la scusante (se tale può essere) dell’ingordigia per un premio in palio, una bottiglia d’acqua al giorno gliela potremmo regalare anche noi, alla prima coppia che rinunci a trattare ed essere trattata come un sacco di patate, con opzioni e posizioni a scelta (illustrate). E come se non bastasse, il bando della gara esposto in strada, tutti invitati a partecipare magari brindando copiosamente … e la violenza diventa uno show di attualità.

Il signor sindaco di Careggine, Mario Puppa, sappia che ha fatto i conti senza l’oste, in questo caso le donne di Lucca e le donne dell’ UDI.